Stelle doppie e stelle variabili

Stelle doppie e stelle variabili

La definizione di stella doppia è molto generica, in quanto con questi termini si indicano due stelle che appaiono vicine nel cielo, sia che esse formino una coppia fisica (quindi che siano legate gravitazionalmente), sia che si tratti di una coppia puramente prospettica. La definizione corretta sarebbe di stella binaria nel primo caso e di stella doppia (o binaria ottica) nel secondo; tuttavia questa distinzione viene di solito operata fra i corrispondenti termini inglesi (binary star e double star), mentre nelle altre lingue si tende spesso a considerarli sinonimi.

Numerose stelle doppie, prima di essere riconosciute come tali (prima dell’invenzione e del potenziamento degli strumenti di osservazione), hanno ricevuto anche una denominazione nei cataloghi di Bayer, Flamsteed, etc. e solo in seguito sono state inserite in cataloghi dedicati a questa particolare tipologia di oggetti, insieme alle stelle doppie scoperte in seguito.

Segue un breve elenco dei cataloghi più noti e delle abbreviazioni che si possono incontrare negli atlanti stellari.

William Herschel Double Star Catalogue - H. Serie di elenchi di stelle doppie pubblicati da William Herschel tra la fine del 1700 e l'inizio del 1800, contenenti circa 830 sistemi binari. Generalmente gli oggetti di questi elenchi utilizzano una H seguita da un numero romano che indica il grado di separazione dell'angolo, ma detta denominazione ha subito delle modifiche con i cataloghi redatti successivamente, rivisti e modificati da James South e dal figlio di Herschel, John.

A titolo di esempio, H V 79, h 3750 (John Herschel, vecchia designazione), Herschel 2682 (ambiguo, più probabilmente riferito a John), HJ 342 (John Herschel), HN 40 (o "H N 40", W. Herschel - 1821), Sh 228 (John Herschel/James South), SHJ 44 (John Herschel/James South).

Paradossalmente, il lavoro di Herschel (che possiamo a ragion veduta definire lo “scopritore delle stelle doppie”, in quanto è stato il primo ad accorgersi che molte di esse formavano un sistema le cui componenti erano legate da mutua attrazione gravitazionale) è stato inglobato in cataloghi successivi e le “sue” stelle sono scomparse quasi del tutto… fino al 2011 quando i suoi cataloghi sono stati “restaurati” ed è stata stilata una lista di 500 stelle doppie, messa a disposizione della comunità astronomica internazionale.

Dunlop Double Star Catalogue – DUN. Il Dunlop Double Star Catalogue, pubblicazione di James Dunlop del 1829, è un catalogo di 253 stelle doppie osservate dal Nuovo Galles del Sud, in Australia. La conoscenza di Dunlop dei metodi astronomici era limitata, ma fu tra i primi a rilevare il cielo australe e alcune stelle sono conosciute con la numerazione del suo catalogo.

Tali stelle, ordinate numericamente da 1 a 253, possono essere, indifferentemente, precedute dalla lettera greca D, dall’abbreviazione DUN (o Dun) o dal nome per esteso Dunlop. Es. D 38 = DUN 38 = Dunlop 38.

Cataloghi Struve. Ci sono due Cataloghi Struve di stelle doppie, prodotti da padre e figlio Friedrich Georg Wilhelm von Struve e Otto Wilhelm von Struve, contenenti rispettivamente 2740 e 514 stelle. Spesso le stelle doppie incluse nei loro cataloghi sono contrassegnate da una lettera S (per il padre) e OS (per il figlio) ma questa designazione è riduttiva, in quanto non tiene conto delle stesure originali.

Per completezza inserisco alcuni esempi: S2740 (Struve padre), Dorpat 502 (scoperta fatta presso l'Osservatorio Dorpat in Estonia, che costituisce il Catalogo Dorpat), OS65 (Struve figlio), OSS123 (Struve figlio, appendice), STF2740 (Struve padre nel catalogo WDS), STT65 (Struve figlio nel catalogo WDS), STTA 123 AB (Struve figlio, appendice, nel catalogo WDS), Struve 1 (designazione generica, ambigua).

Burnham Double Star Catalog - BDN. Il Burnham Double Star Catalog è un catalogo di stelle doppie entro 121° dal Polo Nord celeste. Fu pubblicato in due parti dalla Carnegie Institution di Washington nel 1906. La prima parte fornisce coordinate, designazioni e magnitudini per 13.665 coppie di stelle doppie, comprendenti quasi tutte le stelle doppie scoperte prima del 1906. La seconda parte contiene misure, note e riferimenti a pubblicazioni per ciascuna coppia. La sua pubblicazione fu uno stimolo all'osservazione delle stelle doppie.

Il BDS è stato compilato da Sherburne Wesley Burnham, che ci ha lavorato sporadicamente per 36 anni, a partire dal 1870. Dopo che Burnham si ritirò dall'Osservatorio di Yerkes, aveva accumulato materiale per una revisione del suo catalogo. Questo alla fine fece parte dell'Aitken Double Star Catalog (ADS) del 1932, il successore del BDS.

Aitken Double Star Catalogue - ADS. È stato compilato dall'astronomo statunitense Robert Grant Aitken e pubblicato nel 1932 in due volumi col titolo New general catalogue of double stars within 120° of the North Pole (Nuovo catalogo generale delle stelle doppie entro 120° dal Polo Nord).

Il catalogo contiene le misurazioni di 17.180 stelle doppie che si trovano a nord di -30° di declinazione. Le stelle in questo catalogo vengo identificate con un indice numerico progressivo preceduto dal prefisso ADS.

Catalogue of Southern Double Stars. Il catalogo delle stelle doppie meridionali è stato pubblicato nel 1955 da Richard Alfred Rossiter. Contiene 8065 stelle doppie, alcune delle quali sono stelle binarie (e multiple), altre invece solamente prospettiche.

Luyten Double Star Survey – LDS: (Double Stars with Common Proper Motion). Pubblicato dal 1940 al 1987 contiene tutte le stelle doppie con moto proprio comune scoperte dall'astronomo americano di origine olandese Willem Jacob Luyten.

Washington Double Star Catalogue - WDS. Aggiornato dall'United States Naval Observatory (USNO), è il principale database mondiale di informazioni astrometriche su stelle doppie e multiple. Il catalogo WDS contiene posizioni (J2000), designazioni dello scopritore, epoche, angoli di posizione, separazioni, magnitudini, tipi spettrali, moti propri e, se disponibili, numeri e note di Durchmusterung per i componenti di 155.511 sistemi. Il catalogo include anche dei sistemi multipli. In generale, una stella multipla con n componenti è riportata nel catalogo come n-1 coppie di stelle.

Il database usato per compilare il catalogo viene originato nell'Osservatorio Lick con i dati provenienti da un gran numero di misurazioni, dal Catalogo Hipparcos, l'interferometria Speckle ed altre fonti.

Utilizza un'abbreviazione in codice alfabetico latino che indica lo scopritore, come STF per Friedrich Struve piuttosto che la tradizionale Σ e in aggiunta alle designazioni tradizionali, tali stelle sono spesso citate utilizzando questi codici (ad esempio, STF2740; per Σ2740; vedi cataloghi Struve) o con designazione WDS (WDS 20568+6134 o WDS J20568+6134). Il WDS è una versione aggiornata dell'IDS (Index Catalog of Visual Double Stars).

 
Nomenclatura delle stelle variabili

La nomenclatura delle stelle variabili usa una variazione della nomenclatura di Bayer per assegnare i nomi alle stelle.

Nei secoli scorsi erano conosciute solo poche stelle variabili, e perciò sembrò ragionevole usare le lettere dell'alfabeto romano, iniziando dalla R (infatti Bayer si era fermato alla Q) e aggiungendo alla lettera il genitivo latino della costellazione in cui si trova (per esempio, R Coronae Borealis). Ancora nel 1836, solo una costellazione aveva dovuto ricorrere alla S perché era stata scoperta una seconda variabile in essa, il Serpente.

L'avvento della fotografia astronomica fece aumentare enormemente il numero di stelle variabili conosciute, e i loro nomi raggiunsero velocemente la Z. Si tentò di correre ai ripari ricorrendo al raddoppio: iniziando da RR, poi RS, fino a ZZ. Anche questo non bastò, e si ripartì dall'inizio dell'alfabeto: AA, AB, fino a QZ, avendo quindi 334 combinazioni disponibili per ogni costellazione.

I progressi strumentali fecero piazza pulita anche di questo numero, e gli astronomi rinunciarono alle lettere, usando semplicemente un numero progressivo che, per coerenza storica, fu fatto partire da 335.

Riassumendo, il sistema di numerazione delle stelle variabili ha questa struttura:

Parte dalla lettera R e arriva fino alla Z.
Continua con RR...RZ, poi SS...SZ, TT...TZ fino a ZZ.
Usa quindi AA...AZ, BB...BZ e così via fino a QZ.
Abbandona l'alfabeto latino dopo 334 combinazioni e inizia a numerare con una "V" preposta al numero: V335, V336, e così via all'infinito.
Nota bene: la lettera J è sempre omessa.

Esempi di nomi di stelle variabili: R Coronae Borealis, RR Lyrae, YY Geminorum e V348 Sagittarii.

Catalogo GCVS (General Catalogue of Variable Stars) è un catalogo di stelle variabili. La versione più aggiornata del catalogo contiene 30.000 stelle.

Fonte: Wikipedia

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